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Il cartello “Area Videosorvegliata”: la normativa

La nuova normativa sulla privacy impone che, in presenza di impianti di videosorveglianza, ci sia un cartello di area videosorvegliata. Nel caso in cui questo non sia esposto, o compilato male, può comportare una sanzione da diverse migliaia di euro.

Perché è necessario?

Il Garante della Privacy stabilisce che le immagini riprese con delle telecamere o anche semplicemente con un videocitofono rappresentano dei dati personali sensibili. Per questa ragione la legge impone l’utilizzo di un cartello di videosorveglianza informativo.
La normativa si esprime sulle informazioni che devono obbligatoriamente essere inserite nel cartello. Esse devono includere:
1. L’avviso di Area Videosorvegliata;
2. L’indicazione “La registrazione è effettuata da …”, che include il nome di chi dispone delle riprese;
3. I fini delle riprese: il cartello dovrebbe riportare le ragioni per cui vengono svolte attività di videosorveglianza.

È irrilevante il numero di cartelli che vengono affissi, a patto che siano facilmente individuabili, possibilmente prima che l’utente entri nell’area videosorvegliata, e che si attengano alle normative qui sopra elencate.

È importante anche specificare che la legge non ammette l’affissione di cartelli di videosorveglianza finti, pena sanzioni molto salate. Il trattamento dei dati personali si fonda infatti sui principi di correttezza e trasparenza.

 

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